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sabato 22 dicembre 2007

Se una notte d'inverno un narratore...

Nel post qui sopra ho esposto l’incipit di un racconto di mia invenzione che potrebbe fornire lo spunto per un “gioco” narrativo, un esercizio di fantasia, costituire il soggetto di una trama da sviluppare applicando la sequenza indicata da Davide Bregola.
Si tratta di dare un seguito alla storia proposta, modificando anche l’incipit, se occorre. La mia intenzione è metafisica: esplorare con la fantasia un luogo immaginario, una terra priva di uomini (o affrancata dagli uomini…), nel senso di maschi, abitata solo da donne che hanno quindi potuto costituire e liberamente organizzare una società tutta al femminile.
Le aspiranti scrittrici potranno sbizzarrirsi a descrivere un mondo “liberato” dal genere maschile; e gli aspiranti scrittori dovranno calarsi in una sensibilità “al femminile” per rappresentare questa società di sole donne.

Tutti, se interessati, dovranno dare una risposta e una soluzione “narrativa” ai seguenti quesiti:

· come si è venuta a creare quella condizione?
· che fine hanno fatto i maschi?
· come è organizzata la società delle donne?
· qual è il conflitto e il possibile sviluppo del racconto?
· come si scioglie l’intreccio?

Naturalmente io ho già qualche idea che cercherò di elaborare nelle prossime settimane.

Il racconto potrebbe essere scritto e concludersi nei modi più diversi: sarebbe una sorta di novella “interattiva” per la quale sono possibili le più diverse soluzioni, vagamente rifacendosi alla tecnica narrativa del romanzo di I. Calvino “Se una notte d’inverno un viaggiatore” - dove sono raggruppati una serie di incipit di storie incomplete -, al “giallo” di Fruttero e Lucentini: “La donna della domenica” e al più recente: “Donne informate sui fatti” di Fruttero (unico superstite della gloriosa coppia di scrittori).
Oppure potrebbe dar luogo ad un racconto a più mani, il saggio finale della Scuola di scrittura.

Aladyno

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